lunedì, gennaio 29, 2007

assegnate un punteggio da 1 a 6 alle 22 frasi. nella prima colonna considerate quanto la frase descrive il modo in cui eravate da bambiini (fino a 12 anni). nella seconda, il punteggio che rispecchia la situazione attuale. punteggi: 1- completamente falso, 2- prevalentemente falso, 3- legermente più vero che falso, 4- abbastanza vero, 5- prevalentemente vero, 6- mi descrive alla perfezione.
Da bambino ! Ora !
1)voglio stare sempre vicino alle persone care xchè ho paura chemi lascino
2)mi preoccupa molto la possibilità che le persone a cui voglio bene conoscano qualcuno c h e preferisconoa me e decidano di lasciarmi.
3)cerco sempre un secondo fine nel comportamento degli altri
4)sento di non poter abbassare la guardia verso gli altri, xchè mi farebbero del male.
5)mi preoccupo di ammalarmi o che mi capiti qualcosa di brutto
6)mi preoccupo di perdere denaro e di diventare dipendente dagli altri
7)mi sembra di non riuscire a cavarmela da solo
8)mi lascio troppo coinvolgere nei problemi e nella vita dei miei genitori
9)non c'è mai stato nessuno che si sia veramente preso cura di me, o che abbia voluto aprirsi con me
10)nessuno ha soddisfatto i miei bisogni emotivi, nè mi ha fatto da guida
11)non riesco a inserirmi in nessun ambiente, sono diverso dagli alttri
12)sono noioso e poco brillante,non so che dire quando sono con le persone
13)nessuna della xsone con cui desidero stare mi amerebbe se mi conoscesse davvero
14)mi vergogno di me, non merito l'amore e il rispetto degli altri
15)nel lavoro (o a scuola)sono - intelligente e capace degli altri
16)mi sento spesso inadeguato xchè non ho lo stesso talento, successo e intelligenza degli altri
17)non ho altra scelta che cedere ai desideri altrui, in caso contrario subirei ritorsioni o sarei rifiutato
18)la gente pensa che io faccia troppo x gli altri e non abbastanza x me
19)non riesco ad accontentarmi di un risultato solo abbastanza buono: voglio essere il n°1
20)devo fare così tante cose che non ho quasi mai tempo x divertirmi o rilassarmi
21)penso di non dover seguire le regole e le convenzioni normali
22)non riesco a impormi di portare a termine compiti ripetitivi e noiosi, non
riesco a controllare le mie emozioni.

SOLUZIONE: fate un circolo attorno a tutti i punteggi 4, 5 o 6.
nelle prossime puntate vi dico come interpretare il punteggio (adesso sono troppo stanca..)

siccome questo posto è anche un po' un diario, pubblico-privato, io lo devo confessare. oggi ho realizzato un letto caldo. fino a pochi mesi fa non sapevo neppure cosa fosse un letto caldo e oggi l'ho realizzato.
questa storia dell'orto e dell'ortoterapia sta diventando oramai un trip per me e non mi riesce di smettere.
organizzo il lavoro, ottimizzo i tempi, mi alzo prima al mattino, rinuncio ad altre avventure, tutto questo per andare all'orto e starmene all'aria aperta a vangare, tagliare, segare, inchiodare, concimare, legare, sciogliere, bruciare, seminare, trapiantare, potare...
non mi riesce più di smettere. sto cercando una mucca. ieri ne ho viste sette.
(quest'ultima cosa è un po' un'esagerazione, non sto cercando sul serio una mucca, ma ieri ne ho davvero viste sette).

ci sono persone senza passioni, e si dice che vivano male. io ne ho tante, ma non è che poi viva benissimo.

baff...

ps sto cucinando il cavolo nero (piantato da me). farò anche un primo col radicchio rosso (seminato da me). meno male c'è chi mangia le mie cose. se si interrompesse questa, lo sento, sarei di nuovo solo al centro dell'universo. oppure in un angolino dell'universo.

pps il letto caldo è una cosa col letame di cavallo...fantaasstico. messo sotto la terra, fermenta e la riscalda e i pomodori esplodono.

f


ancora trappole


"Ahimè," disse il topo, "il mondo diventa ogni giorno più angusto. Prima era talmente vasto che ne avevo paura, corsi avanti e fui felice di vedere finalmente dei muri lontano a destra e a sinistra, ma questi lunghi muri precipitano così in fretta l'un verso l'altro che io mi trovo già nell'ultima camera, e là nell'angolo sta la trappola in cui andrò a cadere."
"Non hai che da mutare direzione" disse il gatto, e se lo mangiò.


f. kafka

domenica, gennaio 28, 2007

le trappole

1) rimanete ripetutamente coinvolti in relazioni con persone che si comportano in modo freddo nei vostri confronti? pensate che neanche le persone più care vi vogliano bene o vi capiscano?
2)vi sembra che in voi ci sia qualcosa di sbagliato, che nessuno potrebbe mai amarvi e accettarvi se vi conoscesse veramente?
3)anteponete i bisogni altrui ai vostri al punto che le vostre esigenze non vengono mai soddisfatte?
4)temete che possa capitarvi qualcosa di spiacevole e anche un leggero mal di gola vi scatena il terrore di una malattia seria?
5)vi accorgete che a dispetto dell'approvazione sociale, continuate a sentirvi infelici, irrealizzati o immeritevoli?

se avete risposto si vuol dire che siete caduti in una trappola. una trappola è uno schema di personalità cronico e autolesionistico che ha inizio durante l'infanzia e influisce su tutta la nostra vita, diventando parte di noi...
se pensate di essere caduti in una trappola, non disperate, potete uscirne in diversi modi: vi potete rivolgere a un bravo terapeuta (possibilmente cognitivo-comportamentale), oppure vi comprate il libro "reinventa la tua vita". io ho scelto entrambe le opzioni...
A
Ps: in questo posto si ride troppo poco...

sabato, gennaio 27, 2007

Un istante fa

Solo un istante fa
gli alberi erano neri
e nera la ciminiera
laggiù in fondo
.

Solo un istante fa
anche i palazzi erano neri
e nere le antenne
fitte sopra i tetti.

Solo un istante fa
un puntino nero
graffiava l'azzurro
tra stella e luna

poche nubi rosa
ci stavano sulle teste
e uno sboccio bianco
ti si spandeva sul viso.

Era solo un istante fa...

Ecco, sì, ora ricordo:
è stato un millennio fa
che la vita ti bussava nel petto,
un millennio fa.

e ora non ricordo
non ricordo più.

t

venerdì, gennaio 26, 2007

soham

sei passata di qui. tu che ci sei da tanto tempo.
la neve è sulle tue montagne. ma anche qui sono le tue tracce adesso.
grazie.

f

un giorno ho conosciuto un tipo con le occhiaie lucide e profonde. "tu hai dormito poco o non hai dormito affatto" gli dissi.
e lui mi disse "bravo, infatti, è così".

"perché si muore?" domandò lukas.
"perché si vive?" proseguì agnes.

f

C’era un uomo che zoppicava e io gli ho chiesto "perché zoppichi?"
"Io non zoppico" mi ha risposto "questo è il mio modo di camminare".


C’era un uomo che balbettava e io gli ho chiesto "perché balbetti?"
"Io non balbetto" mi ha risposto "questo è il mio modo di parlare".


C’era un uomo che moriva e io gli ho chiesto "perché muori?"
"Io non muoio" mi ha risposto “io vivo". E poi mi ha chiesto "e
tu perché fai tutte queste domande?"

Stavo per rispondergli "io sono un uomo che fa domande", ma in quel momento è passata g. e io l’ho seguita, lasciando da solo e senza risposte l’uomo che moriva.


f

giovedì, gennaio 25, 2007

oggi ho fatto una cosa bruttissima: ho sparlato di uno dei miei migliori amici con una persona che conosco appena. non ho raccontato cose false, ma ho detto cose di lui molto personali. e si sa, anche il pettegolezzo va in escalation...non so da dove derivi tutta questa mia cattiveria. il pettegolezzo e il parlar male sono una forma di rabbia. tutta questa rabbia che scopo ha? cattivi non ci si nasce, ci si diventa e vorrei proprio sapere perchè lo sono diventata... adesso, per punizione, mi tengo questo bel senso di colpa. fa male ma me lo merito. sarebbe molto peggio perdere la sua amicizia. e anche se lui rimarra per sempre all'oscuro di tutto, per quel che serve (ma serve a me), gli chiedo scusa da qui....
A

martedì, gennaio 23, 2007

è così faticoso riririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririririnascere
f

lunedì, gennaio 22, 2007

il va

a proposito di viaggi, lui è partito oggi. già, proprio lui che ha sempre chiamato la morte il periodo delle grandi vacanze.
bene, non scriverò una cosa indegna (anche i tiggì non si sono sprecati del resto).

un pensiero sorridente.
tu vas te reposer.
a presto abbé.
f

domenica, gennaio 21, 2007

confessioni di una mente pericolosa

oggi sono contenta. e stranamente non ho reticenze nell'affermarlo. e chi se ne frega se il mio umore, di nuovo, dipende dalle attenzioni ricevute. chi se ne frega se il mio stare bene dura lo spazio di una sera. chi se ne frega se manca solo un tantino così perchè io diventi l'amante del mio migliore amico. e chi se ne frega se lui è sposato e padre. oggi penso solo a me e basta. e forse a voi questo non interessa e forse voi adesso vi scandalizzate per quello che ho scritto. purtroppo qua il chi se ne frega fa marcia indietro perchè mi importa molto quello che pensate e so di essere così vulnerabile alle critiche....
A

sabato, gennaio 20, 2007

è tornata babsi, che sa scrivere anche per me. hvala.

(...)
Non sei nata laggiù, non c’è una casa per te in riva al Danubio; non sei di qui, non riconosci i volti né le strade.
(...)
Chiudi gli occhi e ti lasci andare a fondo nel sonno chimico che conduce in un luogo terzo: non ancora ovest, non più est, solo terra di nessuno dove sperimenti durezza, una nuova forma di integrità, stanchezza, di estraneità docile e perplessa.

giovedì, gennaio 18, 2007

Qualunque sia la strada che percorri essa ha un fuoco che sta sul passaggio e lo ingombra tutto.
Dopo un poco lo capisci da solo che, di fronte a un tale fuoco, più bagagli hai con te, più è difficile andare avanti: se hai uno zaino, una busta della spesa, qualcosa nelle tasche, o anche solo un pensiero nella testa, vai tranquillo, non ce la farai.
È solamente nudi e vuoti, oppure vestititi di ridicolo e desolazione, che si può andare di là. Ma qui le parole si arrestano e non procedono oltre. Pure loro sono un impiccio pesante, da lasciare andare.

f

"durante la guerra mia madre preparava la maionese in casa". la voce è squillante e mi provoca pensieri.
"dio mio, quanti anni avrà sua madre adesso? cento..."
invece a conti fatti sarà senz'altro più giovane dei miei genitori.
è quella parole "guerra" che mi ha fregato. significa due cose diverse nei nostri linguaggi. il mondo non è uno specchio fedele. c'è qualcosa di altro al di là dello specchio. c'è qualcosa di altro dietro di me e dietro il mio sguardo sulle cose...

f

martedì, gennaio 16, 2007

quella mattina in cui S bucò l'inverno

Mentre la sua piccola automobile rosicchiava alla collina metri di altitudine, S, dentro l'abitacolo, rimpiccioliva stringendosi nelle spalle, alla vista del freddo grigio e marrone che gli passava ai fianchi. Era una nebbia non troppo fitta, ma occludeva la presunta luce del mattino, smoriva i colori dell'autunno. I sogni non avevano forza, il futuro sbiadiva e si faceva incerto, difficile da afferrare oltre quella coltre fuliginosa.
Ma la strada svoltava dietro la curva, dopo pochi insospettabili metri di poca salita, la macchina forava lo strato di nebbia. Là sopra... il cielo era azzurro e senza nubi, le colline emergevano dal lago delle nuvole basse, il giallo delle foglie brillava sotto i raggi del sole. Il grigio era solo un brutto sogno, solo una lingua di nubi sonnacchiose sorprese al mattino tra le pieghe del paesaggio. C'era speranza, di nuovo si poteva sognare a colori, ingranare una marcia più alta.. mettere su una musica più vigorosa.
t

lunedì, gennaio 15, 2007

è peggio di un pugno nello stomaco, ma mi piace.
questo poster ha accompagnato i miei anni universitari, poi l'ho segregato in uno dei tanti cassetti pieni di ricordi dimenticati. oggi l'ho recuperato. penso che lo riappenderò.c'è in me un'attrazione per il dolore che non so spiegare. qualcuno la chiama empatia, altri identificazione, altri ancora egoismo.. non so. so solo che a me serve. A

sorprese tropicali

Nella mia piccola e raffinata serra di vetro, miracolosamente e inaspettatamente, è spuntato il germoglio di banano! E' stata una bella emozione aprire il coperchio di vetro appannato da gocce di condensa e vedere quella punta bianca che ha forato il terreno. adesso comincia la sfida: come si fa a far sopravvivere un banano? A

sabato, gennaio 13, 2007

su, sul crinale, i venti hanno denti più affilati e labbra più carnose. sul crinale la tua ombra è presa a pugni e strappata in lunghi brandelli sino alla croce in vetta al campanile della chiesa a valle. sul crinale ogni identità è in sospeso, tra quella dell'eroe universale e quella del santo individuale.
certo in una qualsiasi grotta si dorme e si riposa meglio. se poi ti servono la colazione a letto, ti amano e ti portano il giornale, è fatta.

f

completa di verità le frasi lasciate a mezzo

adesso che la visuale è di nuovo sgombra, lukas impiega un attimo a capire che la città non è più la stessa matrix di prima. le somiglia ma non è lei. spolverandosi la giacca, si specchia in un riflesso metallico e capisce un'altra cosa: neppure lui è più lo stesso, anche se si somiglia molto. "cambiamento e impermanenza, ecco cosa è" dice a se stesso.
poi se lo ripete mentre cammina. è come un mantra, una preghiera che taglia la carne e trasforma il recitante: "cambiamento e impermanenza, cambiamento e impermanenza, cambiamento e impermanenza, cambiamento e impermanenza, cambiamento e impermanenza, cambiamento e impermanenza, cambiamento e impermanenza..."
"sì, ma anche compassione" lo interrompe una voce alle sue spalle, una voce che somiglia a una voce conosciuta prima della nebbia, anche se non è proprio la stessa, ma che sempre - completa di verità le frasi lasciate a mezzo.

f

venerdì, gennaio 12, 2007

Oggi

Oggi è una giornata diversa dalle altre. E' così, è evidente, la riconosci dal cielo più largo del solito, dall'aria che spira, dall'anticipo strano di primavera. Il ventaglio delle possibilità mi si apre di fronte, ciò che era sicurezza e abitudine può diventare cambiamento e nuovo inizio. Niente è scontato, si può scegliere un'altra direzione, si può ripartire daccapo. Ho scoperto in tasca una piccola felicità che tengo dentro il pugno chiuso, ho nelle gambe una smania di chilometri, un fremito d'ignoto che mi chiama e un po' - com'è naturale - mi fa paura. t

giovedì, gennaio 11, 2007

guarda


peperonata

"la coerenza è il rifugio delle persone prive di fantasia" (O.Wilde)

"l'uomo dritto cade in curva" (sconosciuto)

"Il pensiero è come il buco del culo: ognuno ha il suo e quello degli altri gli fa schifo" (da "l'Aria salata")

"E' bello quando sali e sai che in cima, ad aspettarti, c'è la persona che ti piace" (F.Truffaut)

"...per questo ogni notte credo nel giorno e, quando ho sete, credo nell'acqua" (P.Neruda)

scusate, stamattina ce l'avevo così. t

mercoledì, gennaio 10, 2007

ieri sera è andata a casa sua. era tre settimane che non si vedevano. hanno passato la notte insieme, senza esplicite aspettative reciproche. poi lei, prima di andarsene, gli ha chiesto che relazione c'è tra di loro. lui l'ha guardata negli occhi e le ha detto che si sta innamorando di lei. lei ha continuato a guardarlo, muta. era la prima volta che sentiva dirsi quelle parole. non le è venuto in mente niente da dire. nemmeno una di quelle frasi ironiche-acide-aggressive che l'hanno salvata in mille situazioni. se ne è andata in fretta, pensando (e sperando) che la probabilità che le parole di lui siano vere è infinitesimale. mentre guidava nella notte senza una meta, ha chiamato in soccorso i meccanismi di difesa. tempestivi come sempre le hanno detto:" non ti preoccupare, non puoi innamorarti di lui, e per tanti motivi: è più giovane di te, non è laureato, è di un'altra regione..."
ma la coscienza incalzava e loro:" .... ti ha scritto un sms con errori di ortografia, va in palestra, è interista..." (i meccanismi di difesa sono molto fantasiosi...).dopo poco la coscienza si è quietata.
lei sa che il suo esercito da difesa è potente ed allenato. negli anni non l'ha mai tradita. e non lo farà nemmeno questa volta, perchè lei è come "una bambina invecchiata da proteggere", ma da cosa non lo ha ancora capito.

martedì, gennaio 09, 2007

notte

lentamente si solleva, si stira, si schiaccia contro la parete. è un gatto randagio.
si muove in avanti, incespica su se stesso. ha la pancia molle. non ha in simpatia il proprio corpo. è un vecchio ubriaco.

tra le cento stanze sceglie proprio quella. tra i cento letti sceglie proprio quello. scosta la coperta, scosta il lenzuolo, scosta i capelli neri. è un angelo custode.
lei è nel sonno. così vicina ma già tanto lontana da quello che sente lui adesso. lei è una stella agli inizi. non si è mai tanto vicini a una stella agli inizi.

torna indietro. ripercorre il sentiero. giunge di nuovo a sedersi sul divano liso del grande albergo popolare. e qui giace sino all'alba.

f

lunedì, gennaio 08, 2007



consegno alla "memoria collettiva" del blog questa foto, con la speranza che, togliendola dal mio computer possano diluirsi anche i ricordi di chi mi ha fatto conoscere Van Dyck e tante altre cose...

basta basta basta. A

domenica, gennaio 07, 2007

il figlio di un mugnaio e la figlia di un carbonaio si sposarono ed ebbero tanti figli, tutti grigi tranne uno.

f

non so se è una mia impressione, nuna mia proiezione o un dato di fatto, ma questo posto è cambiato. forse fa parte del normale processo di vita del blog. non so, per me è la prima volta. prima c'erano più intrecci, più co-partecipazione. adesso è come se avessi l'impressione che ognuno qua dentro esprime i suoi bisogni, le sue paure, difficoltà, gioie ma in una via a senso unico.deve esserci un meccanismo collettivo che produce tutto ciò e che si auto-rinforza. ma questo meccanismo comprende anche noi, quindi anche me. per quanto mi riguarda non è vero che se non scrivo niente è perchè sono libera. tutt'altro. vuol dire che sono imbrigliata da forze di senso opposto e alla fine vince la forza negativa.
ma forse questi cambiamenti sono solo nella mia testa. in ogni caso c'è una cosa che non è cambiata: vi voglio bene. A
ps: feste finite, si cambia nome?

sabato, gennaio 06, 2007

da quando lukas non sa più dove si trovi esattamente agnes nello spazio attorno a lui e da quando gli unici contatti che tiene con lei sono quelli con la parte di agnes che è dentro di lui e che è dentro ogni cosa, da allora lukas ha preso a sognare e sogna tantissimo.
ha sognato di vivere dentro una carbonaia, dove ogni gesto lasciava una traccia, persino il pane che portava alla bocca aveva il marchio profumato della quotidianità.

poi ha sognato un maestro sufi che in tre semplici gesti gli svelava come lo scolpire una pietra, il graffiare la terra con un aratro, o il radersi il volto erano tre azioni che volevano dire la stessa cosa.
poi ha sognato agnes che gli dava le spalle. si è svegliato con l'idea che l'intera città gli si fosse voltata contro. si è guardato intorno e ha visto che era notte. la nebbia ostacolava le luci artificiali ma non ne impediva una certa luminosità. la città non gli era contro. era neutrale.

ancora nebbia

persa di vista agnes, lukas continua a stare nella nebbia da solo. lentamente capisce di essere anche lui parte della nebbia e poi capisce che lui e la nebbia sono della stessa sostanza di matrix.
continua a camminare e continua a stare immobile. non ha paura di inciampare in una delle sue sorelle le pietre o in uno dei suoi fratelli i piccioni.
non sapendo bene dove si trova, lukas prende ancora a pensare alla parola nostalgia, una delle stringhe più semplici di matrix, di cui è avvolta parte del suo cuore.
e capisce che ci sono due tipi di nostalgia: c'è il dolore del ritorno vero e proprio ossia il dolore che tu provi -con misto di gioia e di altre sostanze- mentre stai tornando a casa e c'è il dolore che tu provi mentre sei ancora lontano da casa e sai che ancora continuerai a stare lontano e ad allontanarti. con la coda dell'ultimo pensiero ancora sgombero dai ragionamenti, lukas capisce che queste due nostalgie coincidono.

tuttte queste cose che ha capito oggi lukas lui ben presto se le dimentica.

f

va meglio va peggio va meglio va peggio
va peggio va meglio va peggio va meglio

nebbia

nella città di matrix oggi c'è nebbia. lukas non sa dove si trovi agnes adesso. forse è seduta su una panchina forse gli cammina a fianco. non è importante questo. nella città di matrix, che pure è la città della fine del mondo, ognuno deve ancora imparare a star da solo e a resistere alle tentazioni di comunicare per forza. "bisogna fare un grande silenzio" dice Lukas alla nebbia che ha intorno e dentro sé "bisogna fare un grande silenzio per riconoscere la propria voce nel rumore bianco e soft che ogni atomo diffonde."

f

venerdì, gennaio 05, 2007

a volte la sera, mi siedo qui vicino al cancello di questo posto e mi interrogo. mi chiedo se un giorno arriverà qualcuno che non sia già qui, che aspetto avrà, quale sarà il suo primo post...
f

"o vediamo se pian pianino un po' di roba me la cavo di torno" disse quello che si faceva a fettine.
f

giovedì, gennaio 04, 2007

letto ovvero ricordo sbiadito esposto a naturale processo di sovrascrittura

i cani abbaiano, le carovane passano.

nel mio lavoro di assistente alla poltrona non ho potuto fare a meno di osservare come il dolore sia una costante tanto delle ore nella sala di attesa quanto dei minuti nella saletta odontoiatrica. una volta credevo di essere immune da questo dolore mentre oggi sempre più spesso mi accorgo di avere innegabili affinità con le persone che incontro negli spazi neutri e sobriamente illuminati dello studio. nel breve tempo che siamo a contatto a volte mi capita di confondere il loro dolore con il mio.
questo deve essere perché nessuno di noi dopotutto può assicurare agli altri e assicurare a se stesso di avere dentini perfettamente sani, saldi e asintomatici. o comunque nessuno potrebbe riuscirci per tutto il tempo di una carriera di assistente alla poltrona.
f

oggi i miei pensieri gocciolano parole acide. oggi non ho voglia di fare quasi niente.vorrei non avere nessun impegno, nessun obbligo, nessun dovere. non ho voglia di pensare alla tesi, non ho voglia di fare la tesi, non so come fare la tesi. forse dovrei semplicemente iniziare....

mercoledì, gennaio 03, 2007

sentito dire

a volte i cani abbaiano ai leoni

martedì, gennaio 02, 2007

c'è una cosa che non so come dirvi...

...provate a digitare la parola stringitoio nel vostro motore di ricerca preferito e poi premete invio
f

ci sono cose che la mastercard non può comprare

capodanno 2006. tre del mattino. alla ricerca di un qualsiasi locale aperto. c'è una nebbia da far invidia a un film dell'orrore. in una stretta strada di campagna, senza la riga di mezzeria, c'è una vecchia Fiat Uno con le quattro frecce lampeggianti. sta ferma per qualche secondo poi parte lentamente andando a occupare la corsia opposta. mentre sto per superala, una amica mi fa notare che l'autista potrebbe avere bisogno. accosto. l'autista è un vecchio. dice solo una frase "Non ci vedo, non ci vedo". gli dico di seguirmi, che gli faccio strada.
c'era un misto di rassegnazione, senso di colpa, giustificazione, disperazione in quell'unica frase. è bastato questo piccolo fatto per rendere la serata non inutile, per far perdere di importanza tutto il resto.
Annalisa

partorire è un po' morire

sentire che il tempo ti stringe la pancia. portare le mani alla pancia. partorire. e partorire un sasso che ha mille anni più di te.

f

Ale si agita quando entro in casa, comincia ad andare su e giù per il corridoio tra il soggiorno e la cucina.
Alla fine ce la fa: viene da me, mette le dita delle mani sotto le mie, polpastrello a polpastrello. Torna sul divano alla lezione di spagnolo, fa giochi strani con le dita delle mani mentre la tutrice gli legge un brano in lingua. Difficile dire se ascolta: ha le labbra arricciate e a tratti mi guarda di taglio.
Poi la lezione è finita, Ale si alza e di nuovo comincia a percorrere la casa in lungo e in largo. Io dico che gli ho portato un piccolo pensierino, lui torna nel soggiorno e inizia a saltare. Sono salti di un metro, con i talloni che toccano il sedere, mentre emette grugniti che credo di soddisfazione. Estraggo il pacchetto dalla tasca del giaccone, lui lo prende e lo scarta senza troppi complimenti, mi dedica lame di sguardi. E' la discografia completa di Vasco Rossi, suo cantante preferito.
Comincia un girotondo di gioia con movimenti laterali e i CD tra le mani, tamburellati con le dita.
Mette uno dei CD nel lettore, viene da me, mi prende le mani e se le appoggia sulla parte bassa del torace, sulle costole. Non resiste più di un secondo: schizza via, va a sedersi sul letto, a cercare nuove combinazioni con il supermag.

t

lunedì, gennaio 01, 2007

mi piacerebbe cambiare casa come si cambia un paio di pantaloni, una volta ogni dieci anni

f


solo per chi ha coraggio e senso del ridicolo

Se fossi un mese sarei:
Se fossi un giorno della settimana sarei:
Se fossi un orario del giorno sarei:
Se fossi un pianeta sarei:
Se fossi un animale sarei:
Se fossi una direzione sarei:
Se fossi un articolo di arredamento sarei:
Se fossi un peccato sarei:
Se fossi un personaggio storico sarei:
Se fossi un liquido sarei:
Se fossi un albero sarei:
Se fossi un uccello sarei:
Se fossi un arnese sarei:
Se fossi un fiore sarei:
Se fossi un evento atmosferico sarei:
Se fossi una creatura mitologica sarei:
Se fossi una fiaba sarei:
Se fossi uno strumento sarei:
Se fossi un animale sarei:
Se fossi un colore sarei:
Se fossi un'emozione sarei:
Se fossi una verdura sarei:
Se fossi un suono sarei:
Se fossi una macchina sarei:
Se fossi una canzone sarei:
Se fossi un film sarei:
Se fossi un libro sarei:
Se fossi un cibo sarei:
Se fossi una città sarei:
Se fossi un materiale sarei:
Se fossi un sapore sarei:
Se fossi un profumo sarei:
Se fossi una parola sarei:
Se fossi un oggetto sarei:
Se fossi una parte del corpo sarei:
Se fossi un'espressione del viso sarei:
Se fossi una materia scolastica sarei:
Se fossi il personaggio di un cartone animato sarei:
Se fossi una forma sarei:
Se fossi un numero sarei:

f



benvenuti nella nuova versione. si entra digitando le stesse parole di prima. chi avrà voglia di etichettare i nuovi post lo potrà fare. chi è paziente e ordinatore del mondo potrà etichettare anche il passato. ieri sulla destra ho aggiunto un collegamento al nostro dibattito. mi dispiaceva che in questo posto ordinato in automatico tutto sparisse in verticale. un post sopra l'altro sino a togliere di mezzo i precedenti (io l'avevo detto che questo posto era anche uno sgocciolatoio, o no? forse l'avevo solo pensato). mi dispiaceva che in generale a differenza che nella vita qui i colpi arrivassero solo da una direzione e non ne arrivasse mai uno ad esempio anche da un'altra, che ne so un bel colpo di ramazza in orizzontale mi mancava.
per chi vuole aggiungere o modificare i link è semplice: si entra nel modello, si scivola nella finestra delle strane scritte sin verso il fondo, dove si incontrano le parole dei collegamenti "babsijones", "mirumir", "todocambia" ecc... si copia una stringa, la si incolla dopo aver ricavato uno spazio o sopra o sotto, si modifica quanto ricopiato agendo all'interno dei virgolettati: si inserisce l'indirizzo web che si desidera aprire, si inserisce il nome/ignolo che si vuol dare al collegamento... insomma nessuno si aspetti l'inquisizione spagnola.
buon anno
f