sabato, gennaio 20, 2007

è tornata babsi, che sa scrivere anche per me. hvala.

(...)
Non sei nata laggiù, non c’è una casa per te in riva al Danubio; non sei di qui, non riconosci i volti né le strade.
(...)
Chiudi gli occhi e ti lasci andare a fondo nel sonno chimico che conduce in un luogo terzo: non ancora ovest, non più est, solo terra di nessuno dove sperimenti durezza, una nuova forma di integrità, stanchezza, di estraneità docile e perplessa.

3 commenti:

... ha detto...

Amico f! Bentornato. Scusa se ti saluto solo ora, ma lo sapete, ogni tanto mi distraggo.
Non so se colgo quello che babsi voleva dire, ma ieri sera ero fuori con amici e con l'immaginazione abbiamo viaggiato intorno al globo, rimbalzando di paese in paese, di città in città. Ma più parlavam(n)o, più io mi scoprivo non viaggiatore. Ho viaggiato poco e mi sono entusiasmato poco per i viaggi che ho fatto. Si faceva il podio delle 3 città più belle d'Italia, delle 3 regioni, delle 3 città più belle d'Europa, dei 3 paesi più belli del mondo. Ma che ne so io? Cos'è che ti fa una città bella: l'arte, l'architettura, la storia. Ho visto troppo poche città, per troppo poco tempo, conosco pressoché niente di queste materie, sono sprovvisto delle chiavi di lettura che forniscono il gusto. E facendo quel giochino mi sentivo un po' falso, un po' presuntuoso. Lo so, non fa fico dire queste cose. Qualcuno ha detto che mi svaluto troppo. Ma non è così: sono di un'altra pasta e bisogna che lo sappia riconoscere. Mi capita di sentirmi piccolo di fronte a persone che hanno viaggiato tanto, ma io sono altro. Per me un posto è bello per le persone che hai incontrato, per le storie che ci hai vissuto. Se dovessi fare la vera classifica dei luoghi che mi sono piaciuti, ci metterei posti assolutamente anonimi e non citati da nessuna guida turistica, che sono qui a pochi chilometri o magari a pochi metri. O allora! sono così, che ci volete fare!
t

... ha detto...

anche io coi viaggi ho un rapporto diviso. ma va bene così.
mentre si tornava (ci penso sempre sai, migliaia di chilometri in qua e in là per poi tornare esattamente al punto di partenza, mica cento metri più su o più giù) ho domandato ad una compagna di viaggio "c'è più gioia nell'andare o nel tornare?". "nell'andare", ha risposto lei.
mica che non mi piaccia la sua risposta, ma capisco che la domanda era mal posta.
un abbraccio.
f

... ha detto...

x T: non penso che sia tu che devi riconoscere che sei di un'altra pasta, sono gli altri che lo devono fare. se tu sei così (e per fortuna), sei diverso dagli altri. ma qui torniamo al solito discorso: diverso significa peggio, più piccolo? il problema è che ci facciamo condizionare troppo dal giudizio degli altri. pensi che sia giusto?
fine della ramanzina patetica. A