giovedì, settembre 27, 2007

me lo hanno consigliato:
http://www.youtube.com/watch?v=Jz3tJFkeC8A&mode=related&search=
a volte si fa fatica ad aggiungere qualcosa.
si vorrebbe restare muti e in silenzio.
eppure qualcosa bisogna dire, eppure qualcosa bisogna aggiungere.
ne parlerò con Buddha.

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mercoledì, settembre 26, 2007

SAME MISTAKE (James Blunt)

Saw the world turning in my sheets and once again i cannot sleep.
Walk out the door and up the street; look at the stars beneath my feet.
Remember rights that I did wrong, so here I go.
Hello, hello. There in no place I cannot go.
My mind is muddy but my heart is heavy. Does it show?
I lose the track that loses me, so here I go.

And so I sent some man to fight, and one came back at dead of night.
Said he’d seen my enemy. Said he looked just like me
So I set out to cut my self and here I go.

I’m not calling for a second chance
I’m screaming at the top of my voice
Give me reason but don’t give me choice
‘cause I’ll just make the same mistake again.

And maybe someday we will meet, and maybe talk and not just speak
Don’t buy the promises ‘cause there are no promises I keep
And my reflection troubles me, so here I go.
Saw the world turning in my sheets and once again I cannot sleep.
Walk out the door and up the street; look at the stars.
Look at the stars fall down.
And wonder where did I go wrong

ddddddddddddddea

Ashiwa
dea della notte
lei venne a liberarmi
lei baciò le mie tempie
ed io guarii
e loro
no
non la videro

martedì, settembre 25, 2007

ho sognato kafka cinque minuti fa. mi diceva : "non esiste altra libertà che starsene nel proprio solco." (1)

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(1) ho avuto grossi problemi di traduzione dal linguaggio dei sogni: starsene, non significa solo rimanersene acquattato, è uno starsene più attivo che contempla il muoversi, l'esplorare, il marciare, l'andare avanti e indietro ma anche l'essere delimitati; ho usato il sostantivo solco, ma sono stato sino in fondo indeciso se usare invece traccia o fosso o fossato.

l'uomo con il potere e l'uomo senza potere

il potere è il potere di servire l'altro, di mettersi al suo servizio. in questo caso non è dunque contemplata l'idea di servirsi dell'altro, neppure per guadagnarsi il proprio paradiso personale.

esiste un uomo con questo potere dunque.
esiste anche un uomo senza questo potere quindi.

tra questi due uomini c'è lei.
che gioca e guizza nel cielo, come un pesce tra parentesi.
lei che un giorno venne verso di me e mi disse "tu scriverai" ed io scrissi.
lei che tornò e mi disse "tu non scriverai" ed io non scrissi.
lei che l'altro giorno ho sfiorato di striscio fuori da un grigio supermercato, velata dal solito fumo azzurrino della sua sigaretta mai spenta; lei che mi ha guardato senza neanche riconoscermi. e mentre mi allontanavo ha detto
"adesso che fai, scrivi o non scrivi?"
ed io non le ho risposto niente.
sono andato via, come fa un pesce nell'acqua fuori dalle parentesi.

io che pensavo solo: "io sono l'uomo senza potere".
e mi sbagliavo.

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domenica, settembre 23, 2007

ti dico una cosa se non la sai

- (...) quando si abita in un cascinale il postino bla bla bla (...)
è solo ascoltando gli altri - forse e a volte - che si può capire qualcosa di più di noi stessi: tipo, dove si è; dove si è collocati nello spazio; dove si è domiciliati.
io non avrei mai detto a nessuno che abito in un cascinale, perché sinceramente non l'ho mai neppure pensato.
eppure ad aver detto questa cosa del cascinale è la mia vicina, la mia dirimpettaia. tra la mia abitazione e la sua non c'è soluzione di continuità. anche se ognuno continua a dormire, mangiare e andare in bagno tra le proprie quattro mura, che io scherzosamente chiamo casa.

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sabato, settembre 22, 2007

topi in tasca

ho conosciuto un tipo così ordinato e compresso, che una sola delle sue azioni ne valeva mille delle mie. nel senso che mentre io facevo una cosa lui ne metteva in fila mille. ad esempio, nel tempo in cui tiravo fuori i libri dagli scatoloni e li riordinavo negli scaffali, lui faceva la doccia, si pettinava, usciva di casa, faceva l'amore con la fidanzata, lavava l'auto, andava a cena fuori con gli amici e la sera guardava la partita in tv, e dopo la partita faceva un'altra cosa che adesso qui non posso scrivere sennò mi arrestano. e io dovevo continuare il giorno dopo a rimettere a posto i miei libri.

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- che naso lungo hai
- io sono il buddha
- cavolo

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venerdì, settembre 21, 2007

think & smile

Un uomo sta guidando su una tortuosa e stretta strada di montagna. Una donna guida sulla stessa strada ma in senso inverso.Nel momento in cui si incrociano, la donna apre il finestrino dell'auto egrida: -
"Maialeee!!!"L'uomo, immediatamente, apre il proprio finestrino e risponde: -"Puttana!!!"Ognuno di loro continua per la propria strada e, appena l'uomo gira iltornante successivo, va a sbattere contro un grosso maiale al centro della strada.
Se solo gli uomini stessero ad ASCOLTARE...

giovedì, settembre 20, 2007

poi ti dicono che conta il tempo passato insieme, tanto maggiore tanto meglio. ma non è così. il tempo non è fatto di ore accatastate come su un campo le fascine di grano. il tempo è fatto anche di slarghi, di grandi vuoti, di secoli inutili. e poi di secondi centellinati. e poi non è neanche vero che conta di più il tempo di quando eri bambino e te ne stavi con le dita incollate a giocare sul tavolo.
ci sono delle mezzore, neanche tante remote (io già non avevo più i capelli), che a voglia gli anni prima o quelli dopo. ci sono delle mezzore che sono così profonde e dense, come un'ancora conficcata nel petto di un fossile marino. non se ne vanno. valgono di più di un mese di nasdaq o di giorni di trekking in collina. mezzore che valgono per quello che sono. hai capito, dai.

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ona misli

ponekad ona misli (1) che con una persona come è lei, insomma ponekad ona misli che occorre che qualcuno la trascini. altre volte ona misli che se uno le si avvicinasse anche solo di 5 cm, anche solo per studiarla un minuto, gli darebbe uno schiaffo.

ponekad ona misli che poi sarà lei a decidere se le piacerà o meno il trascinamento. e se l'approdo sarà giusto o meno. un posto per lustrarsi gli occhi e le scarpe o meno
altre volte lei desidera solo stare sola.

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(1) qualche volta lei pensa

martedì, settembre 18, 2007

la ragazza con la terra intorno

la ragazza con la terra intorno sente che la terra le frana sotto i piedi. dove posa il piede là c'è un cedimento. lei non vuole andare via. lei non vuole restare.
"ne mogu, ne mogu", ona kaze. (1)
non è facile mettere radici in una frana
devi solo lasciarti andare
c'è una via per rimanere andandosene
c'è una strada per la fissità nella rovina
c'è una maniera
tu devi essere il cambiamento

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(1) "Non posso, non posso", lei dice.

lunedì, settembre 17, 2007

campo dei merli

due giorni fa stavo per comprare un campo. tra i vari alberi c'è un noce, che solo a guardarlo di lontano ti fa risuonare qualcosa dentro...
poi c'è un torrente poco sotto, e anche se è vero che il campo non confina con il torrente, deve essere bello sdraiarsi d'estate al tramonto su quel prato e sentire il rumore dell'acqua che sposta i ciotoli e li fa ruzzolare.
però, insomma, il campo non me lo hanno venduto.

ndr: campo dei merli non è il suo vero nome, campo dei merli è la traduzione di kosovo polje, l'ho letto sul libro di babsi jones.
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domenica, settembre 16, 2007

quando l'uomo con la pistola incontra l'uomo con la borsetta, l'uomo con la borsetta è un travestito.

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giovedì, settembre 13, 2007

"Uscii dalla zona ospedaliera col primo reportage sull'uomo nuovo. Dinanzi a me la città era tutta rattrappita, non ancora liberata dal gelo. Eppure...
Una ragazzetta mingherlina stava seduta sulla soglia e chiamava una cagnetta rossiccia che passava senza scodinzolare. "Cagnolina! Vieni, cagnolina!" diceva con calore, ma la bestiola non faceva caso agli insistenti richiami, e la ragazza, alla fine, non sapendo più come allettarla, esclamò sonoramente: "Vieni, cagnolina, mangiami!"

domenica, settembre 09, 2007

ma perchè la natura non sopisce l'istinto materno se sa che non può essere espresso?
i bambini degli altri sono un placebo doloroso.
è straziante sapere che nessuna voce ti chiamerà mai mamma

mercoledì, settembre 05, 2007

zio

mingherlino, dimesso, capelli lisci pettinati di fresco. lo zio è una persona curata.

- zio, come va? tutto bene?
- ma che "tutto bene"? il dottore mi ha dato due mesi di vita. sono venuto a dirgli che sono passati quattro mesi, e che storia è questa? vuole che mi tolga il tumore. ma che si tolga il suo di tumore!

credo che esista uno zio così in ogni città, davanti a un ospedale, all'ombra di un carcere. ciao zio.


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frammento.2

Da dietro la curva apparvero i tre fratelli: il maggiore con nelle tasche mille pallottole d'oro, il mediano con al guinzaglio l'ultima tigre bianca, il più piccolo con stretto tra le dita un seme.
"Questa la mia eredità" aveva detto sul letto di morte il padre indicando le tre parti. "Adesso ciascuno realizzi il suo sogno."

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frammento.1

i palmi stretti ai fianchi, le dita sparse a terra.
a volte il sangue non esce.
e tutto sembra poesia.
a volte.
sembra.

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lunedì, settembre 03, 2007

esercizi di autostima

La cosa bella di vivere nel disordine è che impari a trovarti bene nei labirinti, anche in quelli più cialtroneschi, e che col tempo impieghi lo stesso cumulo di ore di giorni o di mesi per uscire da labirinti di difficoltà diverse e anche la stessa identica manciata di settimane per uscire dallo stesso identico labirinto che ti si ripropone ogni x anni.

La cosa bella di tenere tuo malgrado un basso profilo è che ogni volta dimentichi quanto sia bello ricevere certe telefonate che, per quanto periodiche e umanamente identiche nel contenuto e nell’apporto di stima e nel riporto di amore, ogni volta è un miracolo che ti risolleva dalla fossa e cambia colore alla giornata di oggi, di ieri e di domani.


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domenica, settembre 02, 2007

per voi

"qui sento la voce di un'anima che è destinata a soffrire più di altre. non ti abbattere. lo so, sembra una bestemmia, ma cerca di proteggere il tuo dolore, in cambio un giorno avrai gioie rare. abbi coraggio, continua a scrivere e vai fino in fondo, sarà un viaggio difficile e bellissimo"

(I professori e altri professori)

sabato, settembre 01, 2007

titolo provvisorio dell'infinito

un sito, un blog, possono essere come una casa, ordinati o disordinati, asettici, stantii, logori, vivaci...
casa mia è più o meno un bel casino, piena di cianfrusaglie, che a catalogarle o riordinarle viene il mal di testa.
perché la vita è anche questo e non sai mai quello che ti succede (io l'altro giorno, senza intenzione e senza progettazioni, mi sono chiuso fuori di casa e cercando un modo per rientrarvi mi sono ritrovato poche ore dopo che pescavo senza patente in un sito archeologico naturale, pericolosissimo e primitivo) e quello che riporti -o non riporti- a casa.
esci di casa, entri in un bosco, e quando ne riesci forse ne riesci a mani vuote o forse qualcosa ti si è appiccicato addosso e lo porti con te.
e anche internet è così, come un bosco. entri e non sai mai quello che trovi.
internet non è ordinato.
io oggi nel bosco di internet ho trovato un titolo e decido di portarlo a casa e il titolo è questo:
"titolo provvisorio dell'infinito", pare sia il titolo di un vecchio romanzo degli anni sessanta oramai andato esaurito. dove lo posiziono questo titolo? qui va bene? più in qua?

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when my brother first came to see the house i intended to buy, on the road for it, he said it reminded him C., the place which had seen us both children...

it was a good comparison, and indeed it gave a good point to that hypothetical new house of mine.

moreover his impression get mixed with mine, in which i thought, i had thought, that place reminded me V., the place which had seen us both young guys in search of something or someone.

none of us spent a word on the incinerator, it did not recall anything specific in our minds: it was the first time we saw such a stuff so close.

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