lunedì, dicembre 31, 2007

niente di più - niente di meno

Stacco dal calendario l'ultimo mese e un pelucchio di polvere accumulata svolazza per un po', stalla e poi va a collocarsi dentro un origamo di carta a forma di scatola.
Penso che mi dispiace che quest'anno se ne vada, che è stato un anno faticoso, ma anche bello, di scelte difficili, di imprese fallite e altre realizzate; un anno iniziato con la speranza della felicità e finito, come gli altri, con il rinvio di questa all'anno che fa capolino dalla porta di questa mezzanotte e con il rafforzato sospetto che di pia illusione si tratti, per quanto necessaria a non accasciarsi nel punto stesso dove le suole poggiano.
Ma, riguardo a questo, già Leopardi ci aveva messi in guardia.
Non so, alla fine mi sembra di poter dire che l'ho amato questo anno, di più di quanto abbia amato quelli che lo hanno preceduto. L'ho amato come si ama un figlio, a prescindere dalla bontà o cattiveria, come una creatura a cui ho dato forma, come qualcosa di prezioso, di raro, anzi unico.
Avrò altri figli, ma questo sta partendo e di quelli futuri non so nulla, se non che non saranno infiniti. Ecco: so che ognuno di questi vorrò abbracciarlo il più possibile, con le braccia che saprò.
T.

sabato, dicembre 29, 2007

Non ho resistito

mercoledì, dicembre 26, 2007

Finché

Che strana questa fase in cui, per la prima volta, mi sembra di sapere quali sono i prezzi, quanti soldi ho in tasca e di conseguenza come vorrei spenderli, eppure sono triste. Non so quanto tempo avrò, quanto rimane rimane, giocherò la mia parte. Forse saranno anni e tuttavia potrà essere come uno schiocco di dita. non importa, sono pronto.
T.

domenica, dicembre 23, 2007

riflessioni mentre aspetto una paziente che non arriva

ascoltare il silenzio e dargli un senso. riempirlo di pensieri, di speranza, di interpretazioni. il silenzio non è vuoto. è una culla della fantasia, è un contenitore di un mondo sommerso, impalpabile ma presente. A

giovedì, dicembre 20, 2007

giovedì, dicembre 13, 2007

paura

Tutte le volte che vedo questo graffito penso alla vita, alla nascita, all'inquietudine.
oggi, per la prima volta in vita mia, ho una concreta paura di morire.
A



martedì, dicembre 11, 2007

Non bisogna fidarsi degli appartamenti

"Ci sono certe cose che non buttiamo proprio via: le accompagnamo lungo un declino, lasciamo piuttosto che ci si perdano attorno, senza chiederci dove sono finite." (E.Palandri)
T.

sabato, dicembre 08, 2007

Attraverso i muri

Io passo attraverso i muri, ripete il protagonista semplicione-logorroico dell'ultimo spettacolo di Ascanio Celestini. Io passo attraverso i muri, come fosse un'ombra. Attraverso il suo sguardo ingenuo il nostro mondo fatto di illusione e virtualità ci viene restituito come un grande assurdo, un gran paradosso, in cui tutti possono sentirsi apparentemente soddisfatti, ma poi manca qualcosa e quel qualcosa è essenziale, perché siamo soddisfatti di una soddisfazione virtuale, siamo soddisfatti in qualità di ombre.
Se vi capita, andatelo a vedere.

Mi sto allenando a passare attraverso i muri. Per ora solo contusioni.

Per la voglia di alzarsi e provare a cambiare: http://www.ascaniocelestini.it/appunti.htm
T: