martedì, gennaio 29, 2008

Il titolo non mi viene, mettetelo voi...

oggi mi sono iscritta a un laboratorio teatrale. non so cosa ne salterà fuori, ma è un passaggio all'atto: ho deciso di affrontare ciò che mi fa paura. forse non è un caso che qua dentro aleggi spesso la parola o il concetto di "paura". che ci sia anche qui un inconscio collettivo?
A

lunedì, gennaio 28, 2008

guanti spaiati

E' tutto un inverno
che metto la forza delle gambe sui pedali
e faccio rotolare i cerchi delle ruote
su una scia disegnata sull'asfalto.

E' tutto un inverno
che i miei occhi si posano su guanti spaiati
gocciolati dalle tasche
sotto lo scalino di un marciapiede
appoggiati su un muretto alla base di un'inferriata
dalla pietà di un passante.

E' tutto un inverno
che ogni volta che lo sguardo inciampa su di uno
zuppo di pioggia tra le foglie marcite
mi chiedo: lo raccolgo?

E' tutto un inverno
che una sola mano stringe qualcosa nella tasca della giacca
e qualcuno pensa: lo butto?

T

domenica, gennaio 27, 2008

chi ci si riconosce?

chi ci si riconosce in questo cambio?
avete visto quando uno non riesce a cambiare se stesso (prova e prova e non ci riesce) allora comincia con il cambiare l'esterno, l'altro da sé, le cose che lo circondano, la mobilia, i vestiti, il modo di pregare?

beh, c'è una cosa che posso dirvi. non credete a tutto quello che si dice in giro, tornare indietro si può (intendo la veste grafica del blog).

ma io una scusa ce l'ho... mi avevano chiesto una nuova veste grafica per natale... non ci sono stelle qui, né fiocchi, ma c'è il giallo, c'è il rosso. c'è il cambiamento. e il natale è di nuovo alle porte e a breve sarà qui.

buona domenica

f.

ieri ho potato. ho potato cinque peschi ed un mandorlo.
ho dato il ramato (poltiglia bordolese, actually).
ho trapiantato due alberi. un pesco e un (forse) susino.

eppure, nonostante io abbia apprezzato fortemente il dover potare e il fatto che io abbia acconsentito nonostante le mille ritrosie ed infingardie, non so se io abbia compiuto per intero il mio dovere.

ah, dimenticavo. ho anche fatto la spesa in un supermercato affollato...pure questa rogna mi sono accollato. ma non cambia il senso di quanto scritto sopra.

f

venerdì, gennaio 25, 2008

Zen?

"Non riesci a vedermi, Mei?" chiese Fang.
"Nel mio corpo reale ci sono molti pensieri", disse la ragazza.
"Molte gocce d'acqua sono la pioggia," disse Fang, "ma la pioggia non è una goccia d'acqua. Molti pensieri sono il tuo pensiero, ma il tuo pensiero non è nessuno di questi pensieri. Cancellali e vieni."

da "Terra!" di S.Benni

T.

mercoledì, gennaio 23, 2008

"Tutto è una sola strada tra un milione. Quindi devi sempre tenere a mente che una strada è solo una strada; se senti che non dovresti seguirla, non devi restare con essa a nessuna condizione. Per raggiungere una chiarezza del genere devi condurre una vita disciplinata. Solo allora saprai che qualsiasi strada è solo una strada, e che non c'è nessun affronto, a se stessi o agli altri, nel lasciarla andare se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare. Ma il tuo desiderio di insistere sulla strada o di abbandonarla deve essere libero dalla paura o dall'ambizione. Ti avverto. Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda...... Questa strada ha un cuore? Tutte le strade sono uguali; non portano da nessuna parte. Sono strade che passano attraverso la boscaglia o che vanno nella boscaglia. Nella mia vita posso dire di avere percorso strade lunghe, molto lunghe, ma io non sono da nessuna parte...... Questa strada ha un cuore? Se lo ha la strada è buona. Senon lo ha non serve a niente. Entrambe le strade non portano da nessuna parte: ma una ha un cuore e l'altra no. Una porta a un viaggio lieto; finché la segui sei una sola cosa con essa. L'altra ti farà maledire la tua vita. Una ti rende forte; l'altra ti indebolisce. Un guerriero sa che un sentiero ha un cuore quando è una sola cosa con lui, quando prova una grande pace e un grande piacere nell'attraversarlo in tutta la sua larghezza. Le cose che il guerriero sceglie per fare i suoi scudi sono gli elementi di un sentiero che ha un cuore".

sabato, gennaio 12, 2008

Niente di uguale

Sia mai che mi si accusi di essere parziale!
Eppure niente è stato uguale dopo quell'incidente.
Se mi chiedessero qual'è la mia esperienza più significativa, risponderei: quella volta in cui i piedi presero fuoco.
Sì, proprio così.

I piedi si ustionarono gravemente ed io, con altri tre che erano seduti sui sedili di fianco e posteriori, venimmo baciati in fronte dalla signora con la falce.
Rimasi 3 settimane in ospedale.
Il tempo era fermo, scandito più dal dolore al ritorno dagli interventi un giorno sì e uno no, che da altro. (qualcuno sa che sviluppai una dipendenza dall'anestesia).
La mia testa era veloce e io mi innervosivo. Poi la lentezza del tempo ebbe la meglio, i pensieri si acquietarono, mi godevo tutto potendolo collocare e assaporare (anche il dolore, che attraversavo quasi non fosse mio). Guardavo molto fuori dalla finestra e, dalla
mia soggettiva, l'immagine era fissa: due strisce, di due blu diversi, quella del cielo e quella del mare, dentro la cornice di un infisso rosso.
Mi sentivo forte.
Al ritorno imbrattai questa tela.


T.

giovedì, gennaio 10, 2008

Confluenza

Mi trovo qui, a questa confluenza di necessità e volontà.
Bello sarebbe se, al tempo opportuno, si realizzasse l'ambito incontro con signora sufficienza.
Chiaro no?
T.