sabato, dicembre 08, 2007

Attraverso i muri

Io passo attraverso i muri, ripete il protagonista semplicione-logorroico dell'ultimo spettacolo di Ascanio Celestini. Io passo attraverso i muri, come fosse un'ombra. Attraverso il suo sguardo ingenuo il nostro mondo fatto di illusione e virtualità ci viene restituito come un grande assurdo, un gran paradosso, in cui tutti possono sentirsi apparentemente soddisfatti, ma poi manca qualcosa e quel qualcosa è essenziale, perché siamo soddisfatti di una soddisfazione virtuale, siamo soddisfatti in qualità di ombre.
Se vi capita, andatelo a vedere.

Mi sto allenando a passare attraverso i muri. Per ora solo contusioni.

Per la voglia di alzarsi e provare a cambiare: http://www.ascaniocelestini.it/appunti.htm
T:

3 commenti:

... ha detto...

Parole Sante le sue, come quelle dei testi delle sue "canzoni", illuminanti, ma che temo non trovino terreno fertile che le faccia germogliare. Siamo bravi ad applaudire e ad entusiasmarci, ma poi usciti dal teatro si ritorna ad essere una somma di individui che non sa essere popolo.

Ancora io,t.

Anonimo ha detto...

gandhi disse "se lasciamo che la mente vaghi nella considerazione della vastità del compito che ci sta davanti ci sentiamo sperduti e finiamo per non combinare nulla. ma se ci mettiamo decisamente all'opera ci accorgeremo che anche una montagna di lavoro cala di giorno in giorno e poi finisce". mi sono accorta che tutto questo non ci azzecca molto con i tuoi post, ma la morale è: tu intanto allenati ad attraversare i muri e vedrai che qualcosa di positivo succede. intanto hai destato il mio interesse ( e non è cosa da poco!) A

... ha detto...

Ah già! Ti ho pensata, A, durante lo spettacolo. Perché c'è tutto un pezzo irridente sull'irrealtà del Mulino Bianco. Lo devi vedere!

Per smorzare il mio pessimismo sugli italiani- ma non è ahimé un giudizio estemporaneo, ma un'idea che mi son fatto in un po' di anni di attivismo movimentista - direi che quegli individui che uscivano dal teatro avevano almeno tutti quanti, la stessa scintilla nel cervello. E' qualcosa.
Il massimo che possa fare un artista oggi. E forse anche il minimo, altrimenti, visti i tempi, incorrerebbe nel peccato di spreco di talento e carisma.

t.