martedì, settembre 25, 2007

ho sognato kafka cinque minuti fa. mi diceva : "non esiste altra libertà che starsene nel proprio solco." (1)

f

(1) ho avuto grossi problemi di traduzione dal linguaggio dei sogni: starsene, non significa solo rimanersene acquattato, è uno starsene più attivo che contempla il muoversi, l'esplorare, il marciare, l'andare avanti e indietro ma anche l'essere delimitati; ho usato il sostantivo solco, ma sono stato sino in fondo indeciso se usare invece traccia o fosso o fossato.

6 commenti:

... ha detto...

solco lo preferisco. è più personale e vivo di traccia. è meno melanconico e lugubre di fossato.
le parole sono importanti...
forse l'ho già detto, ma la parola con cui ti "identifico" è abracadabra.
A.

... ha detto...

abracadabra è una parola buffa. grazie!
un abbraccio.
f

... ha detto...

abracadabra: "io parlando creo".
per me non è una parola buffa, per lo meno, non nell'accezione originale del termine. certo, può evocare, per associazione, il mago silvan, e in questo caso è veramente buffa!
A

... ha detto...

"io parlando creo" in effetti non è buffo. è meraviglioso.
f

... ha detto...

Questa citazione di kafka mi pungeva già da giorni. il matematico che è in me direbbe così "non c'è libertà meglio impiegata che..". Si, lo so, il senso era evidentemente quello e le precisazioni a volte tolgono poesia, ma a volte sono più forti di me.
Ma la frase mi punge due volte, perché mi induce a chiedermi: ma qual'è il mio solco? E se uno non lo trova? Aiutoooo!!!

t.

... ha detto...

..continuo..
se uno ha camminato sempre in ordine sparso finendo l'erba del prato ma il solco non l'ha trovato né formato?

Riaiutooo!

t.