notte
lentamente si solleva, si stira, si schiaccia contro la parete. è un gatto randagio.
si muove in avanti, incespica su se stesso. ha la pancia molle. non ha in simpatia il proprio corpo. è un vecchio ubriaco.
tra le cento stanze sceglie proprio quella. tra i cento letti sceglie proprio quello. scosta la coperta, scosta il lenzuolo, scosta i capelli neri. è un angelo custode.
lei è nel sonno. così vicina ma già tanto lontana da quello che sente lui adesso. lei è una stella agli inizi. non si è mai tanto vicini a una stella agli inizi.
torna indietro. ripercorre il sentiero. giunge di nuovo a sedersi sul divano liso del grande albergo popolare. e qui giace sino all'alba.
f
1 commento:
le leggi associative non risparmiano la mia memoria e l'albergo popolare mi fa venire in mente il campo profughi di S.
bei ricordi... A
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