martedì, gennaio 09, 2007

notte

lentamente si solleva, si stira, si schiaccia contro la parete. è un gatto randagio.
si muove in avanti, incespica su se stesso. ha la pancia molle. non ha in simpatia il proprio corpo. è un vecchio ubriaco.

tra le cento stanze sceglie proprio quella. tra i cento letti sceglie proprio quello. scosta la coperta, scosta il lenzuolo, scosta i capelli neri. è un angelo custode.
lei è nel sonno. così vicina ma già tanto lontana da quello che sente lui adesso. lei è una stella agli inizi. non si è mai tanto vicini a una stella agli inizi.

torna indietro. ripercorre il sentiero. giunge di nuovo a sedersi sul divano liso del grande albergo popolare. e qui giace sino all'alba.

f

1 commento:

... ha detto...

le leggi associative non risparmiano la mia memoria e l'albergo popolare mi fa venire in mente il campo profughi di S.
bei ricordi... A