martedì, gennaio 16, 2007

quella mattina in cui S bucò l'inverno

Mentre la sua piccola automobile rosicchiava alla collina metri di altitudine, S, dentro l'abitacolo, rimpiccioliva stringendosi nelle spalle, alla vista del freddo grigio e marrone che gli passava ai fianchi. Era una nebbia non troppo fitta, ma occludeva la presunta luce del mattino, smoriva i colori dell'autunno. I sogni non avevano forza, il futuro sbiadiva e si faceva incerto, difficile da afferrare oltre quella coltre fuliginosa.
Ma la strada svoltava dietro la curva, dopo pochi insospettabili metri di poca salita, la macchina forava lo strato di nebbia. Là sopra... il cielo era azzurro e senza nubi, le colline emergevano dal lago delle nuvole basse, il giallo delle foglie brillava sotto i raggi del sole. Il grigio era solo un brutto sogno, solo una lingua di nubi sonnacchiose sorprese al mattino tra le pieghe del paesaggio. C'era speranza, di nuovo si poteva sognare a colori, ingranare una marcia più alta.. mettere su una musica più vigorosa.
t

1 commento:

... ha detto...

mi manca la capacità di tradurre le emozioni con parole.per ora riesco solo a dirti che mi sono commossa leggendo. semplicemente vivido e perfetto.
siete speciali... A