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picasso
venerdì, aprile 20, 2007
"io scrivo da sola"
non è facile ignorare le mie paure abbandoniche. questa assenza di "contatti" è sicuramente un esercizio psicoterapeutico. tutto serve. la difficoltà non sta tanto nel constatare e vivere la vostra assenza, ma nel cercare di non trarre conclusioni o interpretazioni della vostra assenza.
sigh...
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giovedì, aprile 19, 2007
who is?
lui non sa che tutto questo esiste. ma voi sapete di lui, e adesso sapete anche di che colore ha gli occhi. è carino vero? A
spero non mi becchi il garante della privacy..
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ieri pomeriggio, mentre stavo tornando a casa a piedi, ho visto un uomo che innaffiava il giardino. un intenso odore di terra bagnata ha riattivato i ricordi di bambina. quante volte ho sentito lo stesso profumo quando mio nonno (l'ortolano) innaffiava le sue verdure. lo faceva con dedizione, metodo, magia. era stimato da tutti. pensare che quando ero bambina ero intimorita dalla sua autorità e dalla sua voce profonda. so che mi ha voluto molto bene. io non ho potuto manifestargli il mio, perchè quando morì io avevo sei anni..
lo faccio qui. A
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mercoledì, aprile 18, 2007
qua dentro sto iniziando a sentirmi come la particella di sodio dell'acqua lete...
c'è nessuno?
A
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lunedì, aprile 16, 2007
pensiero mattutino
"Sto male ovunque, e ovunque sto bene: non desidero nulla, non chiedo nulla. Sarebbe meglio che me ne andassi" (Goethe).
quante volte mi sono sentita così...poi scopri che lo stare bene e lo stare male non dipendono dai posti, ma da quello che ti porti dentro in quei posti. ho deciso di rimanere. A
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mercoledì, aprile 11, 2007
passeggiata sul monte mantra
quello che contesto a voi pedalatori, a voi camminatori, a voi corridori, è il vostro essere dei sordidi esploratori. non è che a forza di riandare per le stesse strade, gli stessi vicoli, le stesse piazze avete scoperto negli anni le strade interiori e non me ne avete messo a parte?
e perché io ogni volta per sentirmi vivo e diversamente braccato, io ogni volta devo fare una strada diversa?
ah beate le automibili che ci hanno allontanato di casa
a beata la polvere dei miei tappetini
e beata la mia fragile effimera sconclusionata mappatura dei miei bisogni
ps era tanto per scrivere qualcosa. in verità vi ammiro. ma cosa ci trovate in quella medesima stradina imbrecciata che oramai conoscete sasso a sasso?
"e tu cosa ci trovavi cento anni fa in quella medesima chiesetta, alla solita ora, tra le stesse persone, gli stessi volti, le stesse parole?"
dio mio, ma allora volete ricordarmi che occorrono i riti, è così... cavolo, mi avete beccato!
ma anche per gli sbandati come...[non lo dice]?
f
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a g.
cento anni dopo pollicino arrivo io sulle stesse strade e trovo biglietti bianchi
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martedì, aprile 10, 2007
"ci sono tante porticine ma te non ti vedo..."
"fatti da una parte"
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"io
qua
una volta
mi
ci
sono
perso",
disse la mia mano alla tua.
f
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per ridere un po'
se sei muto, ridi con gli occhi, se sei muto e cieco, ridi col corpo, se sei muto, cieco e storpio, che cazzo ti ridi!
A
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Autostrada Firenze-Bologna di notte.
Viaggiare è bello perchè poi si torna, anche se sei sola, anche se piove, anche se è tardi...
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lunedì, aprile 09, 2007
answers with a question mark in the end
mi chiedi perché io scriva tutto questo, mi chiedi perché scelga di scriverlo piùttosto che dirtelo direttamente a voce tutto questo...
me lo chiedi tu, che mi comprendi anche quando sto zitto, che mi avresti compreso anche se non avessi mai scritto una frase
perché me lo domandi, se mi capisci comunque, se mi avresti capito anche se non fossi mai esistito?
forse non lo domandi per te questo cambiamento né lo domandi per noi. tu lo domandi per me...
è così?
fuoco o acqua?
f
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viaggiare
viaggiare è un po' come inghiottire un allucinogeno: ti fa vedere le vite degli altri sotto un altro aspetto, ti fa pensare che anche tu potresti essere uno di loro, nato lì, innamorato lì (ma anche frainteso lì, tradito lì e abbandonato lì), tu con i tuoi attrezzi da falegname, la spolverina gialla polverosa e tua moglie che ti aspetta a casa dietro un piatto di tagliatelle al sugo fumanti; tu con le mani sporche di inchiostro e l'odore di tipolitografia addosso, anche tra i peli della barba; tu imbianchino, con nel cuore i germi dell'infedeltà; tu povero cittadino qualsiasi di un'altra città di cui non conosci né il colore della giunta né quello di un giorno a primavera; tu con le tue bollette pagate ordinate con le ferie già segnate sul calendario dell'anno venturo; tu me e io te; e niente insieme; solo pazza umanità sognante, pazza umanità amante, pazza umanità dolente, pazza umanità splendente.
f
f
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change
oggi c'è mancato veramente poco perchè dicessi "ti amo". sarebbe stata la prima volta. ma dopo cosa succede? ma soprattutto, come posso sapere se è vero dato che non ho termini di paragone? in questi casi, ci si può appellare alla legge dell'istinto umano, che a quanto dicono, non sbaglia mai?
vorrei addormentarmi e svegliarmi già cambiata...lungo è il cammino...
A
ps: che sorprese vi ha riservato l'uovo? non ditemi che non l'avevate, sarebbe troppo triste...
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venerdì, aprile 06, 2007
chi non ama quest'uomo, sicuro ha dei problemi e chi non può fare a meno di amarlo, certo non è di già salvo
Sono abituato ad affidarmi in qualunque cosa al mio cocchiere. Quando giungemmo davanti a un muro alto e bianco, che si incurvava dolcemente in alto e ai lati, e non potemmo proseguire, quindi lo costeggiammo, palpandolo, il mio cocchiere, alla fine, disse: “È una fronte”.
f. kafka
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sei stato per anni e secoli a decine su campi fioriti
senza mai ricordarti di prendere fiato
e respiri adesso in mezzo a nuvole di smog
eppure lo sai che adesso è molto meglio di allora
e sorridi
e un po' ti commuove il ricordo
ma soprattutto assapori il presente
l'odore di asfalto, di detriti, liquami
e il sapore che hanno le lacrime quando
giungono alle labbra
f
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e così
mentre tutto sprofonda
tu ti metti a fare l'uncinetto
f
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chi non ama questo uomo...
Ogni uomo porta dentro di sé una camera. É un fatto di cui il nostro stesso udito ci dà conferma. Quando si cammina in fretta e si tende l’orecchio, specie di notte, quando intorno a noi tutto è silenzio, si ode, ad esempio, il tintinnio di uno specchio a muro non fissato bene.
f. kafka
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giovedì, aprile 05, 2007
copiato per voi
Voglio sapere cosa ti sorregge dentro quando tutto il resto crolla
Voglio sapere se puoi stare da solo con te stesso,
e se davvero ti piace la compagnia che ti fai nei momenti di vuoto.
[copiata oggi da uno dei nostri linkovi]
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e' più forte di me. non ce la faccio a non cadere nella trappola di chi mi si commuove davanti ai miei occhi. c'è chi sostiene che piangere è un ricatto. è una modalità che impariamo da piccoli per ottenere ciò che vogliamo o per fuggire a ciò che temiamo. comunque, per farla breve, lei, la cornuta inconsapevole, stamane mi ha "sbrodolato" addosso tutta la sua tristezza per una questione di cui non me ne dovrebbe fregare di meno. e invece, con quei suoi occhi umidi e quell'espressione affranta adesso per me è diventata "umana" e non posso non pensare che se sapesse che sono l'amante di suo marito, aggiungerei dolore al dolore.
maledetto senso di colpa
A
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mercoledì, aprile 04, 2007
My happiness is me
not you
Not only because you may be temporary
But also because you want me to be
What I am not.
I cannot be happy when I change
Merely to satisfy your selfishness
Nor can I feel content
When you criticize me for not thinking
Your thoughts for not seeing
like you. You call me a rebel
Yet for each time I have rejected
Your beliefs, you have rebelled against mine.
I do not try to mold your mind
I know you are trying hard enough to be just you
And I cannot allow you to tell me what to be
For I am concentrating on being me.
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ascolta il poeta (in memory of P.L.)
April is the cruellest month
bentornata crudeltà
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martedì, aprile 03, 2007
letto per voi
Nina Moric: "Lascio Fabrizio, sono stati anni di solitudine"
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Voi credete nell'edificio di cristallo eternamente incorruttibile, cioè tale che non gli si possa fare la linguaccia di nascosto, né un gestaccio con la mano in tasca. Ebbene, io invece, forse, ho paura di questo edificio proprio perché è di cristallo ed è eternamente incorruttibile e perché non gli si potrà far la linguaccia neppure di nascosto.
Ecco, vedete: se invece di un palazzo sarà un pollaio e pioverà, io, forse, m'infilerò nel pollaio per non bagnarmi, eppure non prenderò il pollaio per un palazzo per gratitudine, solo perché mi ha protetto dalla pioggia. Voi ridete, dite perfino che in questo caso un pollaio e una reggia fan lo stesso. Sì, rispondo io, se dovessimo vivere solo per non bagnarci.
dostoevskij
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sono le persone
qualche volta
lo dici per scherzo
ma lo senti
che è finita
e non ti basterebbe un vocabolario né un enciclopedia medica per dire come stai
(che poi non si tratta mica di una malattia ma è solo la condizione umana, la tua, ma è solo il cuore, il tuo, è solo il cervello...)
poi accade mentre provi a suicidarti
incontri una persona
che non ride
ma piange
le tue lacrime
le lacrime che gli hai dato tu
le lacrime che ti restituisce
ed è così che si riparte
ed è per questo che riparti
ed è questo che ti fa ripartire
sono le persone
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