lunedì, aprile 09, 2007

viaggiare

viaggiare è un po' come inghiottire un allucinogeno: ti fa vedere le vite degli altri sotto un altro aspetto, ti fa pensare che anche tu potresti essere uno di loro, nato lì, innamorato lì (ma anche frainteso lì, tradito lì e abbandonato lì), tu con i tuoi attrezzi da falegname, la spolverina gialla polverosa e tua moglie che ti aspetta a casa dietro un piatto di tagliatelle al sugo fumanti; tu con le mani sporche di inchiostro e l'odore di tipolitografia addosso, anche tra i peli della barba; tu imbianchino, con nel cuore i germi dell'infedeltà; tu povero cittadino qualsiasi di un'altra città di cui non conosci né il colore della giunta né quello di un giorno a primavera; tu con le tue bollette pagate ordinate con le ferie già segnate sul calendario dell'anno venturo; tu me e io te; e niente insieme; solo pazza umanità sognante, pazza umanità amante, pazza umanità dolente, pazza umanità splendente.

f

2 commenti:

... ha detto...

complimenti per la nuova versione del blog. mica c'ero arrivata che la figurina era una metafora...
mi accorgo con sorpresa che il quarto/a non mi spaventa più. ma allora è vero che si può cambiare!
A
Ps: perchè è tornata la scocciatura della verifica parola?

... ha detto...

e già e io che a lungo non l'ho neanche più pensato che potesse esserci un quarto.
a me la verifica parola non è mai andata via...

f