martedì, febbraio 13, 2007

Un giorno, l'asino di un contadino cadde in un pozzo. Non si era fatto male, ma non poteva più uscirne.
L'asino continuò a ragliare sonoramente per ore, mentre il proprietario pensava al da farsi.
Finalmente il contadino prese una decisione crudele: concluse che l'asino era ormai molto vecchio e che non serviva più a nulla, che il pozzo era ormai secco e che in qualche modo bisognava chiuderlo.
Non valeva pertanto la pena di sforzarsi per tirare fuori l'animale dal pozzo. Al contrario, chiamò i suoi vicini perchè lo aiutassero a seppellire vivo l'asino. Ognuno di loro prese un badile e cominciò a buttare palate di terra dentro al pozzo.
L'asino non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo con lui e pianse disperatamente. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l'asino rimase quieto. Il contadino, alla fine, guardò verso il fondo del pozzo e rimase sorpreso da quello che vide.
Ad ogni palata di terra che gli cadeva addosso, l'asino se ne liberava, scrollandosela dalla groppa, facendola cadere e salendoci sopra. In questo modo, in poco tempo, riuscì ad arrivare fino all'imboccatura del pozzo, qui oltrepassò il bordo e se ne andò trottando!

3 commenti:

... ha detto...

questa storiella che mi hanno inviato era provvista anche di una morale.
io ve l'ho risparmiata. sono pessime le morali (sapete anche cappuccetto rosso ne aveva una, che è questa:
"Si vede qui soprattutto che le ragazze, in particolare se molto giovani, belle, ben fatte e gentili, sbagliano a dare ascolto a ogni sorta di persone, per cui non è poi cosa davvero strana che il lupo ne mangi tante.

Dico il lupo, ma non tutti i lupi sono dello stesso tipo. Ce ne sono molti assai sicuri di sé, che seguono le signorine senza chiasso, né violenza né liti, in modo riservato, dolce e compiacente, fin dentro le loro dimore, e fin nelle stradine. Ahimè, ahimè, ma chi non sa che i lupi smancerosi son di gran lunga i più pericolosi?!" PS: nella versione di perrault il cacciatore non arrivava maaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii).
Comunque dico, se proprio volete, io la morale ce la aggiungo, però, prima, perché non provare a trovarne una vostra?
posso partecipare anche io, che già mi sono dimenticato quella che ho tolto. f

... ha detto...

vi dirò, a me la fiaba di cappuccetto rosso non è mai piaciuta. sarà che trovavo così strano che una madre spedisse nel bosco una bambina tutta sola...
la storia dell'asino è bella, sa di riscatto, di rivincita del più debole, che nei momenti più critici tira fuori tutte le risorse. tutti gli esseri umani hanno una capacità di resilienza, solo che alcuni ce l'hanno sopita...
A

... ha detto...

Gioco!
la genialità è quel fuoco che si produce dalla scintilla che scocca tra l'intelligenza e la fantasia. Sia lode al genio che ci rende capaci di volgere a vantaggio persino le minacce.
Io credo che ne abbiamo tanto bisogno, in quantità industriale. E per la verità penso che più che un colpo isolato sia più utile la somma di tante microgenialità frequenti e continue, tenute insieme dalla colla della dedizione. Roba dura, da eroi contemporanei, ma ci si può allenare anche alle scintille, ci si può provare, anche perché non c'è alternativa. Dai, diventa anche tu uno scintillatore!
t