martedì, dicembre 19, 2006

arcobaleni

quei 2 arcobaleni
concentrici all'invisibile centro;
quei 2 arcobaleni, curvi
di fronte a noi dritti e paralleli,
capitati lì, su quel viottolo
di mezza collina, chissà perché;
quei 2 arcobaleni dicono muti
del nostro essere fratelli e
del niente da temere.

Passate le rapide, siamo di nuovo qui
a questa nuova confluenza
e non c'è niente da temere.
Qualcosa si è perduta,
le mani hanno lasciato una presa,
sulla pelle echi di baci
che non capiamo più.

Gli arcobaleni dicono pace
chiudendo il semicerchio
nel paesaggio che spare
e noi due, chiodi neri,
come chiodi conficchiamo nella terra.

Niente da temere
c'è da spazzolarsi di dosso
fili di capelli troppo lunghi,
ci saranno ancora baci,
sulla pelle, da decifrare.

t

1 commento:

... ha detto...

stupenda. questa scena la conosco, non sapevo che fosse diventata una poesia. ho anche la foto, dicevo "ora la pubblico, ora la pubblico" invece rileggendo direi di no. la foto è per sua natura dettagliata ma anche priva di spessore, priva di presenze. complimenti, a volte da due arcobaleni concentrici si può trarre così tanto...
"due chiodi neri". grande.
f