scene di assertività mancata
incontri un amico a casa di una amica. è seduto su una poltrona verde. i vestiti perfettamente intonati alla poltrona, gli occhi perfettamente abbinati a tutto il resto. è così bello vederlo sorridere su quella poltrona ed è così bello rivederlo che vorresti alzarti e dagli due baci sulle guance. non lo fai, ma vorresti che lui ti leggesse nel pensiero...
8 commenti:
eh le scene di assertività mancata... sì, questo posto può accogliere anche loro. stanno in buona compagnia.
f
ah, per inciso, volevo solo testimoniare che oggi mi hanno ripetuto che il senso di colpa è legato al senso di perfezione. oddio forse la perfezione non è un senso. ho sbagliato?
f
e anche se fosse? più che sapere se è vero che c'è questo legame, chiediti se realisticamente sei responsabile ( e se si, in che percentuale), delle cose per cui ti senti in colpa. e poi ricordati che "niente va temuto, deve essere solamente compreso" (Marie Curie. sono gli eccessi che ci fanno stare male e di cui ci dobbiamo preoccupare: il tuo bisogno di perfezione è un eccesso o no?
forse bisogna semplicemente fare pace con la propria imperfezione o con quella che kafka semplicemente chiamava ignoranza...
f
in questo senso mi chiedevo se quel tuo amico che non riesce a leggere il pensiero dovesse sentirsi in colpa per questo...
oppure potrebbe dirsi "sono piccino piccino ho un anima immortale ma sono davvero piccino, come potrei io dove altri hanno fallito?"
f
per fortuna che siamo imperfetti. la perfezione mi spaventa e mi fa scattare un campanello d'allarme quando capisco che uno vuole essere perfetto. a volte le difficoltà nascono perchè abbiamo una visione "tutto o nulla", tutto bianco o tutto nero. non èssere perfetti (che è la normalità), non significa non essere nessuno o essere ignoranti.
l'amico che fortunatamente non legge nel pensiero (se lo facesse sarebbe un marziano), deve smettere di sentirsi in colpa. NESSUNO può sapere quello che gli altri pensano!
io confido che il tuo amico che non sa leggere il pensiero probabilmente non si sarà sentito in colpa per questo. però penso anche che se tu hai desiderato anche solo per un attimo che lui potesse leggere il pensiero, in quel momento là tu hai desiderato una cosa impossibile.
poi penso anche che essere qualcuno non significhi non essere ignoranti.
però forse mi sbaglio.
f
sta storia della lettura del pensiero sta diventando un po' un'ossessione. mi sa che mi hai frainteso. intendevo dire che a volte spero che siano gli altri a fare quello che io non ho il coraggio di fare...la speranza non è impossibile.
è difficile fare la terapeuta on line.... sto coso mi porterà all'esaurimento: faccio di tutto perchè voi capiate esattamete quello che intendo dire, ma mi sa che non è così semplice.
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