sabato, febbraio 23, 2008

I topi non avevano nipoti

è il palindromo che, in Caos Calmo, Claudia, figlia di Pietro riporta da scuola. Una frase che resta uguale a se stessa se letta al contrario, presa a simbolo di ciò che è reversibile contro tutto ciò che non lo è, di fronte al quale ognuno può attuare la sua reazione, ma senza la possibilità del recupero. E Pietro decide di restare fermo: sceglie la piazza di fronte alla scuola della figlia e la panchina che guarda le finestre della sua classe e si mette lì tutte le mattine. Quell'immobilità è l'inizio di un lungo viaggio. E' la relatività galileiana dico io: stare fermi in un flusso è come andare velocissimi. E infatti il mondo comincia a passare di lì e lui a vedere cose che prima non avrebbe mai scorto. Elenca, enumera: le compagnie aeree con cui ha volato, le case che ha abitato, le cose di fronte a cui è stato costretto a distogliere lo sguardo. E soprattutto ascolta, ascolta le persone che nel turbine delle loro esistenze vanno da lui a portare i crucci, le preoccupazioni. E lui partecipa, partecipa ma si tiene fuori. Accetta, accoglie, abbraccia ma non stringe mai. E non lo fa con il senso della missione, lui è lì semplicemente ad ascoltare il caos che deriva da una perdita dolorosa di cui ha smarrito il dolore, è lì per sé e per la figlia. E mentre è lì "prende quel che viene". Il suo abitare senza mura attorno, senza volerlo, diventa un gesto che non può non essere visto e attorno alla sua panchina si crea una ragnatela di relazioni che hanno il buon sapore della genuinità. Verrà il momento di scendere e Pietro scenderà dalla sua panchina, ma lo farà a caos vissuto, quando il caos andrà da lui e gli dirà adesso puoi sbarcare, puoi prendermi con te: navigare oltre, quello sì, sarebbe follia.

T.

5 commenti:

... ha detto...

bravo! meraviglioso! grazie!
mi vengono in mente mille cose... stare fermi in un flusso è come andare velocissimi.
è come se tu avessi parlato di me, o a me di me, o a me. grazie prof!
f

Anonimo ha detto...

non vi si può lsciare soli un attimo che scrivete queste meraviglie! l'attesa valeva la pena.
ma Pietro non vi ricorda un po' Tito?
A

Terzilio ha detto...

Eh sì, qualcosa c'è! allora hai letto "I Fiori"!
Mi manca Lodoli, però non si possono sempre leggere le stesse cose.

Sono convinto che se andiamo a vedere gli stessi film vedremo 3 film diversi.
Sarà curioso, se capiterà, vedere cosa ha visto ciascuno di noi.

Siamo un po' ciò che vediamo, no?

ciao
T

Anonimo ha detto...

io però non l'ho visto quel film e non so se ci andrò. ve lo farò sapere. uno degli ultimi film visti che tanto mi è piaciuto, lo sapete, è stato Le Conseguenze dell'Amore.
Sono cose che ti restano dentro.
f

Anonimo ha detto...

ma neanche io ho visto il film nè ho letto il libro. il mio commento scaturiva intuitivamente dalla recensione vivida e pregnante di Sauros (ho notato ora il nome!)
kisses, A