e c'era il bambino con la finestra nella nuca, e c'era il bambino con le braccia e le gambe stanche, e c'era il bambino che aspettava il buio, e c'era il bambino anestetizzato, e c'era il bambino che quando la maestra domandò "perché tu non litighi mai con nessuno?", rispose "perché io sono un bambino buddista" e subito dopo, in cuor suo, comprese che quelle era una falsa risposta, ma ormai l'aveva data.
e c'era il bambino che teneva d'occhio il contatore dell'archivio blog, (35) perché in quello credeva risiedesse l'affezione o la disaffezione a un posto.
mentre il bambino che si era definito buddista, sorrideva di questo: per lui un posto era uguale ad un altro e tutti i posti erano privi di anima - tranne quella che ci mettevi tu - e generalmente parlando il mondo era un luogo vuoto.
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mercoledì, febbraio 28, 2007
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