domenica, febbraio 25, 2007

come si fa a non pensare che esiste da qualche parte una persona che ti condurrà ad un porto?
come si fa a non pensare a questo e nel medesimo tempo a continuare a vivere la vita di tutti giorni?
come si fa a non pensare a questo senza credere che quella che stiamo vivendo non è l'unica vita, che ci saranno date altre possibilità, e che comunque l'impegno, l'ostinazione e le rinunce saranno in qualche modo premiate?
e come si fa infine a non pensare che siamo esseri capaci di imparare e che qualcosa nel tragitto, fosse pure un granello di senape, ci entrerà nel capo e quel granello di senape se non lo potremo portare con noi né consegnarlo ad alcuno se lo prenderà Dio e lo soffierà dove lui sa?

f

1 commento:

... ha detto...

Si fa così: si trova una cosa che ci pervada così tanto che ci faccia scordare di tutte le sacrosante domande esistenziali che tu poni. La vita di tutti giorni rimarrà probabilmente la stessa (anche se non è detto), ma sarà l'occhio che la guarda a vederla diversa.
Io questa cosa non ce l'ho, o ce l'ho a tratti, ma le persone più felici mi paiono quelle che hanno trovato un ferro da modellare e hanno battuto su quello fino allo sfinimento.
o no?
t