mercoledì, dicembre 06, 2006

stralci di pagine di settembre

A volte, mentre guido, da sola, come la maggior parte delle volte, mi capita di pensare come sarebbe suicidarsi andando a fracassarsi contro un camion. E' più di un pensiero. E' cercare di immaginarsi la scena, l'impatto, il rumore, il dolore. Tutto questo dura pochi secondi; abbastanza per realizzare che sarebbe una pazzia farlo, troppo pochi per deciderlo di farlo. Penso che non avrei mai il coraggio. La paura di morire mi accompagna (a tratti della vita più silente, in sordina), da quando ho dieci anni..... Ieri ho pensato a quanto poco sforzo fisico serve per schiantarsi. Riflettevo sul fatto che basta una leggera rotazione del polso della mano sinistra, l'unica che ho sul volante. Non serve compiere gesti bruschi o innaturali, basta semplicemente spostare di pochi millimetri il polso verso sinistra......

4 commenti:

... ha detto...

a volte penso che per esorcizzare la paura della mia morte, penso alla morte degli altri. forse è l'unico modo (per ora) che ho per accettarla. volevo solo giustificare le mie associazioni paranoiche tra funerali e "sparizioni"

... ha detto...

eh sì a volte basta poco. un camionista che si addormenta o si piega per raccogliere una pigna appena caduta...
f

... ha detto...

eh poi come non considerare il camionista alcolista o aspirante suicida?
f

... ha detto...

e il camionista extracomunitario che non conosce il codice della strada italiano'
nelle mie "fantasie", comunque, sono io a prendere l'iniziativa. se devo farla finita almeno che abbia un po' di palle!