io esile
In questi giorni mi chiedevo: perché la diversità (mi) fa paura?
ho provato a rispondermi. Mi sono detto: è il fatto che mette in dubbio la mia identità, che mi costringe a domandarmi perché sono questo e non altro e se non so rispondere, se manco di consapevolezza, rischio la colonizzazione da parte dell'altro. Pezzi di me che se ne vanno, sostituiti, non perché non erano buoni, ma perché non ho saputo giustificarli. Il problema è mio, se fossi saldo potrei godere in libertà delle differenze, invece, la mia insicurezza mi fa sentire minacciato.
E' duro scoprire certe cose di sé: mi sento così di sinistra e poi, per colpa dell'io esile, rischio nella quotidianetà dei rapporti di avere comportamenti eterofobici degni del peggiore bossiano.
maledetta esilità!
Terzilio
3 commenti:
penso che tutti temino la diversita. credo ci sia un meccanismo di difesa naturale, un istinto di sopravvivenza che ci tiene in allerta nei confronti del diverso. non ci tengo a dare interpretazioni o spiegazioni psicologiche per ogni azione o comportamento, ma e' anche vero che ogni gesto che compiamo ha una motivazione.col tempo ho imparato a non far coincidere il concetto di insicurezza con quello di diversita'.
c'e' qualcuno di noi tre che non si fa prendere da lampi di depressione? penso di no....
un saluto da Barcellona.
Annalisa
è una grande questione, a me ultimamente è capito il contrario: incontrare una persona, perdermici un po' dentro credendo di essere uguali e di poter sentire allo stesso modo e invece eravamo diversi. si calcolano male le risorse degli altri quando si fa addirittura fatica a riconoscere le proprie.
"SIAMO DEGLI ESSERI STRANI, STRANI ANCHE A NOI STESSI", una finta citazione da "il vento che accarezza l'erba", finta perché quella autentica non me la ricordo.
ma forse qui Terzilio voleva dire un'altra cosa. ci sono persone che disturbano il nostro modo di essere e di sentire, forse sono portatrici di messaggi importanti, forse ci servono a ricordare che anche noi abbiamo bisogno dei nostri paletti.
questi sono i casi in cui mi torna in mente cohen che canta "non posso prendermi cura di ogni pettirosso caduto".
a volte ce ne andiamo lasciando a terra parti di noi.
f
credo tutti abbiamo bisogno degli altri. alcune persone ne hanno bisogno più di altre, o semplicemente credono di averne bisogno.altre, invece, temono di dipendere dagli altri. mi spaventano le persone che vogliono dimostrare di essere totalmente indipendenti e refrattarie al giudizio degli altri.capire gli esseri umani è qualcosa di così complicato e irraggiungibile che non dobbiamo farcene una colpa se ci sbagliamo.
se devo essere sincera, a volte quello che scrivete non mi è molto chiaro...
Annalisa
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